L’Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un’estremità della terra sino all’altra; e là servirai ad altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti: al legno e alla pietra.
E fra quelle nazioni non avrai requie, e non vi sarà luogo di riposo per la pianta de’ tuoi piedi; ma l’Eterno ti darà quivi un cuor tremante, degli occhi che si spegneranno e un’anima languente.
La tua vita ti starà dinanzi come sospesa; tremerai notte e giorno, e non sarai sicuro della tua esistenza.
La mattina dirai: «Fosse pur sera!» e la sera dirai: «Fosse pur mattina!» a motivo dello spavento ond’avrai pieno il cuore, e a motivo delle cose che vedrai cogli occhi tuoi.
Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte. E il re prese la via della pianura;
ma l’esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nelle pianure di Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò.
Le città del mezzogiorno sono chiuse, e non v’è più chi le apra; tutto Giuda è menato in cattività, è menato in esilio tutto quanto.
«Va’, e di’ ad Anania: Così parla l’Eterno: Tu hai spezzato un giogo di legno, ma hai fatto, invece di quello, un giogo di ferro.
Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Io metto un giogo di ferro su collo di tutte queste nazioni perché siano assoggettate a Nebucadnetsar, re di Babilonia; ed esse gli saranno assoggettate; e gli do pure gli animali della campagna».
e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Hamath.