L’Eterno, l’Iddio dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natale e mi parlò e mi giurò dicendo: Io darò alla tua progenie questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per il mio figliuolo.
Egli disse al suo popolo: «Ecco, il popolo de’ figliuoli d’Israele è più numeroso e più potente di noi.
Orsù, usiamo prudenza con essi; che non abbiano a moltiplicare e, in caso di guerra, non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi e poi andarsene dal paese».
Stabilirono dunque sopra Israele de’ soprastanti ai lavori, che l’opprimessero con le loro angherie. Ed esso edificò a Faraone le città di approvvigionamento, Pithom e Raamses.
Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei, delle quali l’una si chiamava Scifra e l’altra Pua. E disse:
«Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere».
Ma le levatrici temettero Iddio, e non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro; lasciarono vivere i maschi.
Allora il re d’Egitto chiamò le levatrici, e disse loro: «Perché avete fatto questo, e avete lasciato vivere i maschi?»
E le levatrici risposero a Faraone: «Egli è che le donne ebree non sono come le egiziane; sono vigorose, e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito».
E Dio fece del bene a quelle levatrici; e il popolo moltiplicò e divenne oltremodo potente.
E perché quelle levatrici temettero Iddio, egli fece prosperare le loro case.
Allora Faraone diede quest’ordine al suo popolo: «Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate vivere tutte le femmine».