Se così piaccia al re, venga da lui emanato un editto reale, e sia iscritto fra le leggi di Persia e di Media talché sia irrevocabile, per il quale Vashti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale ad una sua compagna migliore di lei.
Scrivete dunque, a pro de’ Giudei, come vi parrà meglio, nel nome del re, e suggellate coll’anello reale; perché ciò ch’è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale, è irrevocabile?»
Poi s’accostarono al re, e gli parlarono del divieto reale: «Non hai tu firmato un divieto, per il quale chiunque entro lo spazio di trenta giorni farà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, deve essere gettato nella fossa de’ leoni?» Il re rispose e disse: «La cosa è stabilita, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile».
Ma quegli uomini vennero tumultuosamente al re, e gli dissero: «Sappi, o re, che è legge dei Medi e de’ Persiani che nessun divieto o decreto promulgato dal re possa essere mutato».