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L’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha scelto me, in tutta la casa di mio padre, perché io fossi re d’Israele in perpetuo; poich’egli ha scelto Giuda, come principe; e, nella casa di Giuda, la casa di mio padre; e tra i figliuoli di mio padre gli è piaciuto di far me re di tutto Israele;
Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice de’ tuoi nemici; i figliuoli di tuo padre si prostreranno dinanzi a te.
Giuda è un giovine leone; tu risali dalla preda, figliuol mio; egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà levare?
Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Colui che darà il riposo, e al quale ubbidiranno i popoli.
L’Eterno disse a Samuele: «Fino a quando farai tu cordoglio per Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni più sopra Israele? Empi d’olio il tuo corno, e va’; io ti manderò da Isai di Bethlehem, perché mi son provveduto di un re tra i suoi figliuoli».
E Samuele rispose: «Come andrò io? Saul lo verrà a sapere, e mi ucciderà». L’Eterno disse: «Prenderai teco una giovenca, e dirai: Son venuto ad offrire un sacrifizio all’Eterno.
Inviterai Isai al sacrifizio; io ti farò sapere quello che dovrai fare, e mi ungerai colui che ti dirò».
Samuele dunque fece quello che l’Eterno gli avea detto; si recò a Bethlehem, e gli anziani della città gli si fecero incontro tutti turbati, e gli dissero: «Porti tu pace?»
Ed egli rispose: «Porto pace; vengo ad offrire un sacrifizio all’Eterno; purificatevi, e venite meco al sacrifizio». Fece anche purificare Isai e i suoi figliuoli, e li invitò al sacrifizio.
Mentre entravano, egli scòrse Eliab, e disse: «Certo, ecco l’unto dell’Eterno davanti a lui».
Ma l’Eterno disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, perché io l’ho scartato; giacché l’Eterno non guarda a quello a cui guarda l’uomo: l’uomo riguarda all’apparenza, ma l’Eterno riguarda al cuore».
Allora Isai chiamò Abinadab, e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: «L’Eterno non s’è scelto neppur questo».
Isai fece passare Shamma, ma Samuele disse: «L’Eterno non s’è scelto neppur questo».
Isai fece passar così sette de’ suoi figliuoli davanti a Samuele; ma Samuele disse ad Isai: «L’Eterno non s’è scelto questi».
Poi Samuele disse ad Isai: «Sono questi tutti i tuoi figli?» Isai rispose: «Resta ancora il più giovane, ma è a pascere le pecore».
E Samuele disse ad Isai: «Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a tavola prima che sia arrivato qua». Isai dunque lo mandò a cercare, e lo fece venire. Or egli era biondo, avea de’ begli occhi e un bell’aspetto. E l’Eterno disse a Samuele: «Lèvati, ungilo, perch’egli è desso».
Allora Samuele prese il corno dell’olio, e l’unse in mezzo ai suoi fratelli; e, da quel giorno in poi, lo spirito dell’Eterno investì Davide. E Samuele si levò e se ne andò a Rama.
Giuda ebbe, è vero, la prevalenza tra i suoi fratelli, e da lui è disceso il principe; ma il diritto di primogenitura appartiene a Giuseppe.
Or dunque, o Eterno, la parola che tu hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa rimanga stabile in perpetuo, e fa’ come tu hai detto.
piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, affinch’ella sussista in perpetuo dinanzi a te! Poiché ciò che tu benedici, o Eterno, è benedetto in perpetuo».