La mia pelle è nera, e cade a pezzi; le mie ossa son calcinate dall’arsura.
Tu vendi il tuo popolo per un nulla, e non ti sei tenuto alto nel fissarne il prezzo.
Tu ci rendi la favola delle nazioni, e i popoli scuotono il capo, quando si tratta di noi.
Oh siano le mie vie dirette all’osservanza dei tuoi statuti!
O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri!
O mia colomba, che stai nelle fessure delle rocce, nel nascondiglio delle balze, mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce; poiché la tua voce è soave, e il tuo viso è bello.
Le tue labbra somigliano un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue gote, dietro al tuo velo, son come un pezzo di melagrana.
Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, se trovate il mio amico, che gli direte?… Che son malata d’amore.