Or dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, e in Egitto, e servite all’Eterno.
Ma tu confidasti nella tua bellezza, e ti prostituisti in grazie della tua fama, e prodigasti le tue prostituzioni ad ogni passante, a chi voleva.
E in mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata de’ giorni della tua giovinezza, quand’eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue.
Ti sei pure prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocarmi ad ira.
Ma essi si ribellarono contro di me, e non mi vollero dare ascolto; nessun d’essi gettò via le abominazioni che attiravano il suo sguardo, e non abbandonò gl’idoli d’Egitto; allora parlai di voler riversare su loro il mio furore e sfogare su loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto.
Nondimeno, ella moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza quando s’era prostituita nel paese d’Egitto;
Quando l’Eterno cominciò a parlare a Osea, l’Eterno disse ad Osea: «Va’, prenditi per moglie una meretrice, e genera de’ figliuoli di prostituzione; perché il paese si prostituisce, abbandonando l’Eterno».
E questo a cagione delle tante fornicazioni dell’avvenente prostituta, dell’abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi.