Deh, ricordati che m’hai plasmato come argilla… e tu mi fai ritornare in polvere!
Guai a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L’argilla dirà essa a colui che la forma: «Che fai?» o l’opera tua dirà essa; «Ei non ha mani?»
Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l’opera delle tue mani.
Non m’è lecito far del mio ciò che voglio? o vedi tu di mal occhio ch’io sia buono?
Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così?
Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile?