Guardati dunque dal dire in cuor tuo: «La mia forza e la potenza della mia mano m’hanno acquistato queste ricchezze»;
ma ricordati dell’Eterno, dell’Iddio tuo; poiché egli ti dà la forza per acquistar ricchezze, affin di confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.
E state a vedere: se sale per la via che mena al suo paese, verso Beth-Scemesh, vuol dire che l’Eterno è quegli che ci ha fatto questo gran male; se no, sapremo che non la sua mano ci ha percossi, ma che questo ci è avvenuto per caso».
Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: «Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito».
Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo:
che, cioè la stoltezza occupa posti altissimi, e i ricchi seggono in luoghi bassi.
Ho veduto degli schiavi a cavallo, e de’ principi camminare a piedi come degli schiavi.
Così parla l’Eterno: Il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza;
O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi.
All’agile mancherà modo di darsi alla fuga, al forte non gioverà la sua forza, e il valoroso non salverà la sua vita;
colui che maneggia l’arco non potrà resistere; chi ha il piè veloce non potrà scampare, e il cavaliere sul suo cavallo non salverà la sua vita;
E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito?