Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: «Non son io; ma sarà Dio che darà a Faraone una risposta favorevole».
Adorerò vòlto al tempio della tua santità, celebrerò il tuo nome per la tua benignità e per la tua fedeltà; poiché tu hai magnificato la tua parola oltre ogni tua rinomanza.
ti darò i tesori occulti nelle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono l’Eterno che ti chiama per nome, l’Iddio d’Israele.
perché in lui, in questo Daniele, a cui il re avea posto nome Beltsatsar, fu trovato uno spirito straordinario, conoscenza, intelletto, facoltà d’interpretare i sogni, di spiegare enigmi, e di risolvere questioni difficili. Si chiami dunque Daniele ed egli darà l’interpretazione».