Apocalisse di Giovanni 11:4
Un fiume di fuoco sgorgava e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, e diecimila miriadi gli stavan davanti. Il giudizio si tenne, e i libri furono aperti.
Figliuola di Sion, lèvati, trebbia! perché io farò che sia di ferro il tuo corno, che le tue unghie sian di rame; e tu triterai molti popoli; e consacrerò come interdetto i loro guadagni all’Eterno, e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra.
E mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava in piè davanti all’angelo dell’Eterno, e Satana che gli stava alla destra per accusarlo.
E l’Eterno disse a Satana: «Ti sgridi l’Eterno, o Satana! ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme! Non è questi un tizzone strappato dal fuoco?»
Or Giosuè era vestito di vestiti sudici, e stava in piè davanti all’angelo.
E l’angelo prese a dire a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso i vestiti sudici!» Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e t’ho vestito di abiti magnifici.
E io dissi: »Gli sia messa in capo una tiara pura!« E quelli gli posero in capo una tiara pura, e gli misero delle vesti; e l’angelo dell’Eterno era quivi presente.
E l’angelo dell’Eterno fece a Giosuè questo solenne ammonimento:
»Così parla l’Eterno degli eserciti: se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t’ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me.
L’angelo rispose e mi disse: «Questi sono i quattro venti del cielo, che escono, dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra.
Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno nel cospetto del Signor della terra.