Spezzavo la ganascia all’iniquo, e gli facevo lasciar la preda che avea fra i denti.
che talora il mio nemico non dica: L’ho vinto! e i miei avversari non festeggino se io vacillo.
Io ho peccato contro te, contro te solo, e ho fatto ciò ch’è male agli occhi tuoi; lo confesso, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli, e irreprensibile quando giudichi.
C’è chi, parlando inconsultamente trafigge come spada, ma la lingua de’ savi reca guarigione.
La loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie.
Ascoltate questo, o voi che vorreste trangugiare il povero e distruggere gli umili del paese;