Allora Mosè e i figliuoli d’Israele cantarono questo cantico all’Eterno, e dissero così: «Io cantero all’Eterno perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere.
Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura dell’anima sua se ne tien lontano.
Poiché l’uomo non conosce la sua ora; come i pesci che son presi nella rete fatale, e come gli uccelli che son còlti nel laccio, così i figliuoli degli uomini son presi nel laccio al tempo dell’avversità, quando essa piomba su loro improvvisa.