Volesse pure Iddio schiacciarmi, stender la mano e tagliare il filo de’ miei giorni!
Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori ch’egli non mi risparmia; giacché non ho rinnegato le parole del Santo.
Che è mai la mia forza perch’io speri ancora? Che fine m’aspetta perch’io sia paziente?
La mia forza è essa forza di pietra? e la mia carne, carne di rame?
Non son io ridotto senza energia, e non m’è forse tolta ogni speranza di guarire?
Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche abbandoni il timor dell’Onnipotente.
Ma i fratelli miei si son mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passano.
Il ghiaccio li rende torbidi, e la neve vi si scioglie;
ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompariscono dal loro luogo.
Le carovane che si dirigon là mutano strada, s’inoltran nel deserto, e vi periscono.
Le carovane di Tema li cercavan collo sguardo, i viandanti di Sceba ci contavan su,
ma furon delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi.
Tali siete divenuti voi per me: vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura.
V’ho forse detto: »Datemi qualcosa« o »co’ vostri beni fate un donativo a favor mio«,
vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione;
e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù,
i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua.
e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicator di giustizia, con sette altri, quando fece venir il diluvio sul mondo degli empi;