Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto:
Nessun abitante dirà: «Io son malato». Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità.
Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla, e periranno.
Tu li cercherai, e non li troverai più quelli che contendevano teco; quelli che ti facevano guerra saranno ridotti come nulla, come cosa che più non è;
perché io, l’Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la mia man destra e ti dico: «Non temere, io t’aiuto!»
E prima darò loro al doppio la retribuzione della loro iniquità e del loro peccato, perché hanno profanato il mio paese, con quei cadaveri che sono i loro idoli esecrandi, ed hanno empito la mia eredità delle loro abominazioni.
Perciò, ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto, e parlerò al suo cuore.