E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente.
Ma Neco gl’inviò dei messi per dirgli: «Che v’è egli fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio m’ha comandato di far presto; bada dunque di non opporti a Dio, il quale è meco, affinch’egli non ti distrugga».
finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie nari,
L’Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza non si può investigare.
Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità.
Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengon dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere.
Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto, e se il soffio della bestia scende in basso nella terra?
Così parla l’Eterno: Maledetto L’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno!
mentre non sapete quel che avverrà domani! Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce.