Quanto ai superstiti fra voi, io renderò pusillanime il loro cuore nel paese dei loro nemici: il rumore d’una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge dinanzi alla spada, e cadranno senza che alcuno l’insegua.
Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore.
Si strappa il dardo, esso gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli vien fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte.
Terrori lo sorprendono come acque; nel cuor della notte lo rapisce un uragano.
Non uscite nei campi, non camminate per le vie, perché la spada del nemico è là, e il terrore d’ogn’intorno.
E il giorno seguente, Pashur fe’ uscire Geremia di carcere. E Geremia gli disse: «L’Eterno non ti chiama più Pashur, ma Magor-Missabib.