E lasciate ch’io parli senza riguardi personali, senza adulare alcuno;
Toglimi d’addosso il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano.
Tutti i re della terra ti celebreranno, o Eterno, quando avranno udito le parole della tua bocca;
E io risposi: «Ahimè, Signore, Eterno, io non so parlare, poiché non sono che un fanciullo».
E tu, o Eterno, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi qual sia il mio cuore verso di te. Trascinali al macello come pecore, e preparali per il giorno del massacro!
A me poi pochissimo importa d’esser giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppur da me stesso.