E l’Eterno disse: «Che hai tu fatto? la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.
Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò ch’è suo; il salario dell’operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino.
Non defrauderai il mercenario povero e bisognoso, sia egli uno de’ tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte;
gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole; poich’egli è povero, e l’aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te all’Eterno, e tu non commetterai un peccato.
E questi se ne vanno, ignudi, senza vestiti; hanno fame, e portano i covoni.
Fanno l’olio nel recinto dell’empio; calcan l’uva nel tino e patiscon la sete.
Sale dalle città il gemito de’ morenti; l’anima de’ feriti implora aiuto, e Dio non si cura di codeste infamie!