L’Eterno è lento all’ira e grande in benignità; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, e punisce l’iniquità dei padri sui figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione.
«Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno».
In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di mal fatto.
Beato chi aspetta e giunge a milletrecento trentacinque giorni!
Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.