Ed egli s’allontanò da essi, e pianse. Poi tornò, parlò loro, e prese di fra loro Simeone, che fece incatenare sotto i loro occhi.
E alzò la voce piangendo; gli Egiziani l’udirono, e l’udì la casa di Faraone.
E gettatosi al collo di Beniamino, suo fratello, pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui.
Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. E, dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui.
Giuseppe fece attaccare il suo carro, e salì in Goscen a incontrare Israele, suo padre; e gli si presentò, gli si gettò al collo, e pianse lungamente sul collo di lui.
Allora il re, vivamente commosso, salì nella camera che era sopra la porta, e pianse; e, nell’andare, diceva: «Absalom figliuolo mio! Figliuolo mio, Absalom figliuol mio! Oh foss’io pur morto in vece tua, o Absalom figliuolo mio, figliuolo mio!»
Efraim è egli dunque per me un figliuolo sì caro? un figliuolo prediletto? Dacché io parlo contro di lui, è più vivo e continuo il ricordo che ho di esso; perciò le mie viscere si commuovono per lui, ed io certo ne avrò pietà, dice l’Eterno.