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(H24-7) E Davide disse alla sua gente: «Mi guardi l’Eterno, dal commettere contro il mio signore, ch’è l’unto dell’Eterno, l’azione di mettergli le mani addosso; poich’egli è l’unto dell’Eterno». (H24-8) E colle sue parole Davide raffrenò la sua gente, e non le permise di gettarsi su Saul. E Saul si levò, uscì dalla spelonca e continuò il suo cammino. (H24-11) Ecco in quest’ora stessa tu vedi coi tuoi propri occhi che l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani in quella spelonca; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io t’ho risparmiato, e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perch’egli è l’unto dell’Eterno. Ordini ora il nostro signore ai tuoi servi che ti stanno dinanzi, di cercar un uomo che sappia sonar l’arpa; e quando il cattivo spirito suscitato da Dio t’investirà, quegli si metterà a sonare e tu ne sarai sollevato». L’Eterno retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; giacché l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani, e io non ho voluto metter le mani addosso all’unto dell’Eterno. Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada, e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi ed a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perch’era còlto da gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. E Davide gli disse: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo, poiché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l’unto dell’Eterno».
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