E l’Eterno passò davanti a lui, e gridò: «L’Eterno! l’Eterno! l’Iddio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà,
Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che cammina teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà».
E l’Eterno cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo».
Poiché, se tornate all’Eterno, i vostri fratelli e i vostri figliuoli troveranno pietà in quelli che li hanno menati schiavi, e ritorneranno in questo paese; giacché l’Eterno, il vostro Dio, è clemente e misericordioso, e non volgerà la faccia lungi da voi, se a lui tornate».
Però, nella tua immensa compassione, tu non li sterminasti del tutto, e non li abbandonasti, perché sei un Dio clemente e misericordioso.
Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro?
«O Eterno, non è egli questo ch’io dicevo, mentr’ero ancora nel mio paese? Perciò m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità, e che ti penti del male minacciato.