E’ questa la ricompensa che date all’Eterno, o popolo insensato e privo di saviezza? Non è egli il padre tuo che t’ha creato? non è egli colui che t’ha fatto e ti ha stabilito?
Egli, infatti, avea fatto costruire una tribuna di rame, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l’avea posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta la raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, e disse:
ma nessuno dice: »Dov’è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia,
Spiega le maraviglie della tua bontà, o tu che con la tua destra salvi quelli che cercano un rifugio contro ai loro avversari.
salmeggiate all’Eterno con la cetra, con la cetra e la voce del canto.
egli giudicherà il mondo con giustizia, e i popoli con rettitudine.
Lodino essi il tuo nome grande e tremendo. Egli è santo.
che tu dimentichi l’Eterno, che t’ha fatto, che ha disteso i cieli e fondata la terra; che tu tremi continuamente, tutto il giorno, dinanzi al furore dell’oppressore, quando s’appresta a distruggere? E dov’è dunque il furore dell’oppressore?
E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro.
Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo:
E avvenne in seguito, ch’egli s’avviò ad una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran moltitudine andavano con lui.
Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,
non indurate i vostri cuori, come nel dì della provocazione, come nel dì della tentazione nel deserto
dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, e videro le mie opere per quarant’anni!
Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: Sempre erra in cuor loro; ed essi non han conosciuto le mie vie,
talché giurai nell’ira mia: Non entreranno nel mio riposo!