mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più«?
L’Iddio nostro viene e non se ne starà cheto; lo precede un fuoco divorante, lo circonda una fiera tempesta.
Egli chiama i cieli di sopra e la terra per assistere al giudicio del suo popolo:
O Eterno, Iddio degli eserciti, chi è potente come te, o Eterno? E la tua fedeltà ti circonda da ogni parte.
Una tal conoscenza è troppo maravigliosa per me, tanto alta, che io non posso arrivarci.
Poiché non ho coscienza di colpa alcuna; non per questo però sono giustificato; ma colui che mi giudica, è il Signore.