Son còlti da spavento, son presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardan l’un l’altro sbigottiti, le loro facce son facce di fuoco.
Perciò i miei fianchi son pieni si dolori; delle doglie m’han còlto, pari alle doglie d’una donna di parto; io mi contorco, per quel che sento; sono spaventato da quel che vedo.
Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida in mezzo alle sue doglie, così siamo stati noi dinanzi a te, o Eterno.
Ora, perché gridi tu così forte? Non v’è egli alcun re dentro di te? Il tuo consigliere è egli perito che l’angoscia ti colga come di donna che partorisce?
Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto.