Poi Giosuè con tutto Israele salì da Eglon ad Hebron, e l’attaccarono.
La presero, la misero a fil di spada insieme col suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò sfuggire una, esattamente come avea fatto ad Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.
Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò.
La prese col suo re e con tutte le sue città; la misero a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, senza che ne scampasse una. Egli trattò Debir e il suo re come avea trattato Hebron, come avea trattato Libna e il suo re.
A Caleb, figliuolo di Gefunne, Giosuè dette una parte in mezzo ai figliuoli di Giuda, come l’Eterno gli avea comandato, cioè: la città di Arba padre di Anak, la quale è Hebron.
E Caleb ne cacciò i tre figliuoli di Anak, Sceshai, Ahiman e Talmai, discendenti di Anak.
Di là salì contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriath-Sefer.
E Caleb disse: «A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figliuola».
Allora Otniel, figliuolo di Kenaz, fratello di Caleb la prese, e Caleb gli diede in moglie Acsa sua figliuola.
E quando ella venne a star con lui, persuase Otniel a chiedere un campo a Caleb, suo padre. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: «Che vuoi?»
E quella rispose: «Fammi un dono; giacché tu m’hai stabilita in una terra arida, dammi anche delle sorgenti d’acqua». Ed egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti.
Salirono per il mezzogiorno e andarono fino a Hebron, dov’erano Ahiman, Sceshai e Talmai, figliuoli di Anak. Or Hebron era stata edificata sette anni prima di Tsoan in Egitto.
Ora Hebron si chiamava per l’addietro Kiriath-Arba; Arba era stato l’uomo più grande fra gli Anakim. E il paese ebbe requie dalla guerra.