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verso quel tempo, l’Eterno parlò per mezzo d’Isaia, figliuolo di Amots, e gli disse: «Va’, sciogliti il sacco di su i fianchi, e togliti i calzari dai piedi». Questi fece così, e camminò seminudo e scalzo.
E anch’egli si spogliò delle sue vesti, anch’egli profetò in presenza di Samuele, e giacque nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Donde il detto: «Saul è anch’egli tra i profeti?»
Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi». E Achazia disse: «E’ Elia il Tishbita!»
E quant’è a voi, o pecore mie, così dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
E susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore.
E io, l’Eterno, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato.
Per questo io farò cordoglio e urlerò, andrò spogliato e nudo; manderò de’ lamenti come lo sciacallo, grida lugubri come lo struzzo.
E in quel giorno avverrà che i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che proferiva quando profetava; e non si metteranno più il mantello di pelo per mentire.