Con lui è un braccio di carne; con noi è l’Eterno, il nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie». E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
Dopo il lampo, una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; e quando s’ode la voce, il fulmine non e già più nella sua mano.
Perché, o Eterno, rigetti tu l’anima mia? Perché nascondi il tuo volto da me?
che faceva andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè? che divise le acque innanzi a loro per acquistarsi una rinomanza eterna?
Così parla l’Eterno: Maledetto L’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno!