Apocalisse di Giovanni 14:15
Apocalisse di Giovanni 14:16
Apocalisse di Giovanni 14:17
Apocalisse di Giovanni 14:18
Apocalisse di Giovanni 14:19
Apocalisse di Giovanni 14:20
«Perché questo rosso nel tuo manto, e perché le tue vesti son come quelli di chi calca l’uva nello strettoio?»
«Io sono stato solo a calcara l’uva nello strettoio, e nessuno uomo fra i popoli è stato meco; io li ho calcati nella mia ira, e li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, e ho macchiati tutti i miei abiti.
Ed ho calpestato dei popoli nella mia ira, li ho ubriacati del mio furore, e ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra».
Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: La figliuola di Babilonia è come un’aia al tempo in cui la si trebbia; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura.
A te pure, o Giuda, una mèsse è assegnata, quando io ricondurrò dalla cattività il mio popolo.
Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio.
il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono gli angeli.
Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere.
E un altro angelo uscì dal tempio, gridando con gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce, e mieti; poiché l’ora di mietere giunta, perché la mèsse della terra è ben matura.
E colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
E un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, avendo anch’egli una falce tagliente.
E un altro angelo, che avea potestà sul fuoco, uscì dall’altare, e gridò con gran voce a quello che avea la falce tagliente, dicendo: Metti mano alla tua falce tagliente, e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature.
E l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell’ira di Dio.
E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi.