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Tre volte all’anno mi celebrerai una festa. Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane senza lievito, come te l’ho ordinato, al tempo stabilito del mese di Abib, perché in quel mese tu uscisti dal paese d’Egitto; e nessuno comparirà dinanzi a me a mani vuote. Osserverai la festa della mietitura, delle primizie del tuo lavoro, di quello che avrai seminato nei campi; e la festa della raccolta, alla fine dell’anno, quando avrai raccolto dai campi i frutti del tuo lavoro. Tre volte all’anno tutti i maschi compariranno davanti al Signore, l’Eterno. Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de’ pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote. Misurò la lunghezza e la larghezza della porta settentrionale del cortile esterno; Le sue camere di guardia erano tre di qua e tre di là; i suoi pilastri e i suoi archi avevano la stessa misura della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. Le sue finestre, i suoi archi, le sue palme avevano la stessa misura della porta orientale; vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano i suoi archi. Al cortile interno c’era una porta di faccia alla porta settentrionale e difaccia alla porta orientale; ed egli misurò da porta a porta: cento cubiti. Poi mi menò verso mezzogiorno, ed ecco una porta che guardava a mezzogiorno; egli ne misurò i pilastri e gli archi, che avevano le stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno, come le altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. Vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano gli archi; ed essa aveva le sue palme, una di qua e una di là sopra i suoi pilastri. E il cortile interno aveva una porta dal lato di mezzogiorno; ed egli misurò da porta a porta, in direzione di mezzogiorno, cento cubiti. Poi mi menò nel cortile interno per la porta di mezzogiorno, e misurò la porta di mezzogiorno, che aveva quelle stesse dimensioni. Le sue camere di guardia, i suoi pilastri, e i suoi archi avevano le stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. E c’erano tutt’all’intorno degli archi di venticinque cubiti di lunghezza e di cinque cubiti di larghezza. Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri, e vi si saliva per otto gradini. Poi mi menò nel cortile interno per la porta orientale, e misurò la porta, che aveva le stesse dimensioni. Le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi avevano quelle stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano tutt’all’intorno delle finestre; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là e vi si saliva per otto gradini. E mi menò alla porta settentrionale; la misurò, e aveva le stesse dimensioni; così delle sue camere, de’ suoi pilastri e de’ suoi archi; e c’erano delle finestre tutt’all’intorno, e aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. I pilastri della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là, e vi si saliva per otto gradini. E c’era una camera con l’ingresso vicino ai pilastri delle porte; quivi si lavavano gli olocausti. E nel vestibolo della porta c’erano due tavole di qua e due tavole di là per scannarvi su gli olocausti, i sacrifizi per il peccato e per la colpa. E a uno de’ lati esterni, a settentrione di chi saliva all’ingresso della porta, c’erano due tavole; e dall’altro lato, verso il vestibolo della porta, c’erano due tavole. Così c’erano quattro tavole di qua e quattro tavole di là, ai lati della porta: in tutto otto tavole, per scannarvi su i sacrifizi. C’erano ancora, per gli olocausti, quattro tavole di pietra tagliata, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito, per porvi su gli strumenti coi quali si scannavano gli olocausti e gli altri sacrifizi. E degli uncini d’un palmo erano fissati nella casa tutt’all’intorno; e sulle tavole doveva esser messa la carne delle offerte.
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