Io inebrierò i suoi capi e i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati, i suoi prodi, ed essi s’addormenteranno d’un sonno eterno, e non si risveglieranno più, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti.
Ordine fu dato da parte mia di condurre davanti a me tutti i savi di Babilonia, perché mi facessero conoscere l’interpretazione del sogno.
Il re Belsatsar fece un gran convito a mille de’ suoi grandi; e bevve del vino in presenza dei mille.
Belsatsar, mentre stava assaporando il vino, ordinò che si recassero i vasi d’oro e d’argento che Nebucadnetsar suo padre aveva portati via dal tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere.
Il re gridò forte che si facessero entrare gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; e il re prese a dire ai savi di Babilonia: «Chiunque leggerà questo scritto e me ne darà l’interpretazione sarà rivestito di porpora, avrà al collo una collana d’oro, e sarà terzo nel governo del regno».
Allora entrarono tutti i savi del re; ma non poteron leggere lo scritto, né darne al re l’interpretazione.
In quella stessa notte, Belsatsar, re de’ Caldei, fu ucciso;