L’Eterno farà muover contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all’aquila che vola, una nazione della quale non intenderai la lingua,
Poiché Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le opere sono contro l’Eterno, sì da provocare ad ira il suo sguardo maestoso.
Le sue frecce sono acute, tutti i suoi archi son tesi; gli zoccoli de’ suoi cavalli paiono pietre, le ruote de’ suoi carri, un turbine.
Oracolo sull’Egitto. Ecco l’Eterno, che cavalcava portato da una nuvola leggera, e viene in Egitto; gl’idoli d’Egitto tremano dinanzi a lui, e all’Egitto si strugge, dentro, il cuore.
Poiché una voce di lamento si fa udire da Sion: «Come siamo devastati! Siamo coperti di confusione perché dobbiamo abbandonare il paese, ora che hanno abbattuto le nostre dimore».
I nostri persecutori sono stati più leggeri delle aquile de’ cieli; ci han dato la caccia su per le montagne, ci han teso agguati nel deserto.
I suoi cavalli son più veloci de’ leopardi, più agili de’ lupi della sera; i suoi cavalieri procedon con fierezza; i suoi cavalieri vengon di lontano, volan come l’aquila che piomba sulla preda.