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Io l’ho mandato contro una nazione empia, gli ho dato, contro il popolo del mio cruccio, l’ordine di darsi al saccheggio, di far bottino, di calpestarlo come il fango delle strade. Un leone balza fuori dal folto del bosco, e un distruttore di nazioni s’è messo in via, ha lasciato il suo luogo, per ridurre il tuo paese in desolazione, sì che le tue città saranno rovinate e prive d’abitanti. Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti. Così parla l’Eterno: In questo luogo, del quale voi dite: «E’ un deserto, non v’è più uomo né bestia», nelle città di Giuda, e per le strade di Gerusalemme che son desolate e dove non è più né uomo, né abitante, né bestia, e i Caldei torneranno, e combatteranno contro questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme. Anzi, quand’anche voi sconfiggeste tutto l’esercito de’ Caldei che combatte contro di voi, e non ne rimanesse che degli uomini feriti, questi si leverebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme». L’Eterno non l’ha più potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni, e a motivo delle abominazioni che avete commesse; perciò il vostro paese è stato abbandonato alla devastazione, alla desolazione e alla maledizione, senza che vi sia più chi l’abiti, come si vede al dì d’oggi.
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