1
In quello stesso anno, al principio del regno di Sedekia, re di Giuda, l’anno quarto, il quinto mese, Anania, figliuolo di Azzur, profeta, ch’era di Gabaon, mi parlò nella casa dell’Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo:
Gli abitanti di Gabaon, dal canto loro, quand’ebbero udito ciò che Giosuè avea fatto a Gerico e ad Ai,
Allora Giosuè parlò all’Eterno, il giorno che l’Eterno diede gli Amorei in potere de’ figliuoli d’Israele, e disse in presenza d’Israele: «Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d’Aialon!»
E della tribù di Beniamino, Gabaon e il suo contado, Gheba e il suo contado,
figliuolo di Giosia, re di Giuda, sino alla fine dell’anno undecimo di Sedechia, figliuolo di Giosia, re di Giuda, fino a quando Gerusalemme fu menata in cattività, il che avvenne nel quinto mese.
Nel principio del regno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall’Eterno a Geremia in questi termini:
poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re de’ figliuoli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli ambasciatori che son venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda;
Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità di tutte queste parole, e dissi: «Piegate il collo sotto il giogo del re di Babilonia, sottomettetevi a lui e al suo popolo, e vivrete.