Atti degli apostoli 22:10
Atti degli apostoli 22:11
Atti degli apostoli 22:12
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Atti degli apostoli 22:14
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Atti degli apostoli 26:10
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Atti degli apostoli 26:20
Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele, educato nella rigida osservanza della legge dei padri, e fui zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi;
e perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne,
come me ne son testimoni il sommo sacerdote e tutto il concistoro degli anziani, dai quali avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per menare legati a Gerusalemme anche quelli ch’eran quivi, perché fossero puniti.
Or avvenne che mentre ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, sul mezzogiorno, di subito dal cielo mi folgoreggiò d’intorno una gran luce.
Caddi in terra, e udii una voce che mi disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?
E io risposi: Chi sei, Signore? Ed egli mi disse: Io son Gesù il Nazareno, che tu perseguiti.
Or coloro ch’eran meco, videro ben la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
E io dissi: Signore, che debbo fare? E il Signore mi disse: Lèvati, va’ a Damasco, e quivi ti saranno dette tutte le cose che t’è ordinato di fare.
E siccome io non ci vedevo più per il fulgore di quella luce, fui menato per mano da coloro che eran meco, e così venni a Damasco.
Or un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavan quivi rendevan buona testimonianza,
venne a me; e standomi vicino, mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. Ed io in quell’istante ricuperai la vista, e lo guardai.
Ed egli disse: L’Iddio de’ nostri padri ti ha destinato a conoscer la sua volontà, e a vedere il Giusto, e a udire una voce dalla sua bocca.
Poiché tu gli sarai presso tutti gli uomini un testimone delle cose che hai vedute e udite.
Ed ora, che indugi? Lèvati, e sii battezzato, e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome.
Or avvenne, dopo ch’io fui tornato a Gerusalemme, che mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi,
e vidi Gesù che mi diceva: Affrettati, ed esci prestamente da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me.
E io dissi: Signore, eglino stessi sanno che io incarceravo e battevo nelle sinagoghe quelli che credevano in te;
e quando si spandeva il sangue di Stefano tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo, e custodivo le vesti di coloro che l’uccidevano.
Ed egli mi disse: Va’, perché io ti manderò lontano, ai Gentili.
Quant’è a me, avevo sì pensato anch’io di dover fare molte cose contro il nome di Gesù il Nazareno.
E questo difatti feci a Gerusalemme; e avutane facoltà dai capi sacerdoti serrai nelle prigioni molti de’ santi; e quando erano messi a morte, io detti il mio voto.
E spesse volte, per tutte le sinagoghe, li costrinsi con pene a bestemmiare; e infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitai fino nelle città straniere.
Il che facendo, come andavo a Damasco con potere e commissione de’ capi sacerdoti,
io vidi, o re, per cammino a mezzo giorno, una luce dal cielo, più risplendente del sole, la quale lampeggiò intorno a me ed a coloro che viaggiavan meco.
Ed essendo noi tutti caduti in terra, udii una voce che mi disse in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ei t’è duro ricalcitrar contro gli stimoli.
E io dissi: Chi sei tu, Signore? E il Signore rispose: Io son Gesù, che tu perseguiti.
Ma lèvati, e sta’ in piè; perché per questo ti sono apparito: per stabilirti ministro e testimone delle cose che tu hai vedute, e di quelle per le quali ti apparirò ancora,
liberandoti da questo popolo e dai Gentili, ai quali io ti mando
per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla podestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d’eredità fra i santificati.
Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione;
ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento.
Ma Saulo devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e trattine uomini e donne, li metteva in prigione.