Atti degli apostoli 22:10
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Atti degli apostoli 22:21
Or Saulo, tuttora spirante minaccia e strage contro i discepoli del Signore, venne al sommo sacerdote,
e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, se ne trovasse di quelli che seguivano la nuova via, uomini e donne, li potesse menar legati a Gerusalemme.
E mentre era in cammino, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli sfolgorò d’intorno.
Ed essendo caduto in terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?
Ed egli disse: Chi sei, Signore? E il Signore: Io son Gesù che tu perseguiti. Ti è duro ricalcitrar contro gli stimoli.
Ed egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi tu ch’io faccia? Ed il Signore gli disse: lèvati, entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare.
Or gli uomini che faceano il viaggio con lui ristettero attoniti, udendo ben la voce, ma non vedendo alcuno.
E Saulo si levò da terra; ma quando aprì gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, menandolo per la mano, lo condussero a Damasco.
E rimase tre giorni senza vedere, e non mangiò né bevve.
Or in Damasco v’era un certo discepolo, chiamato Anania; e il Signore gli disse in visione: Anania! Ed egli rispose: Eccomi, Signore.
E il Signore a lui: Lèvati, vattene nella strada detta Diritta, e cerca, in casa di Giuda, un uomo chiamato Saulo, da Tarso; poiché ecco, egli è in preghiera,
e ha veduto un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista.
Ma Anania rispose: Signore, io ho udito dir da molti di quest’uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme.
E qui ha podestà dai capi sacerdoti d’incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome.
Ma il Signore gli disse: Va’, perché egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele;
poiché io gli mostrerò quante cose debba patire per il mio nome.
E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo.
E in quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; poi, levatosi, fu battezzato.
E avendo preso cibo, riacquistò le forze. E Saulo rimase alcuni giorni coi discepoli che erano a Damasco.
E subito si mise a predicar nelle sinagoghe che Gesù è il Figliuol di Dio.
E tutti coloro che l’udivano, stupivano e dicevano: Non è costui quel che in Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed è venuto qui allo scopo di menarli incatenati ai capi sacerdoti?
Ma Saulo vie più si fortificava e confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.
E passati molti giorni, i Giudei si misero d’accordo per ucciderlo;
ma il loro complotto venne a notizia di Saulo. Essi facevan perfino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo;
ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono a basso giù dal muro in una cesta.
E quando fu giunto a Gerusalemme, tentava d’unirsi ai discepoli; ma tutti lo temevano, non credendo ch’egli fosse un discepolo.
Ma Barnaba, presolo con sé, lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino avea veduto il Signore e il Signore gli avea parlato, e come in Damasco avea predicato con franchezza nel nome di Gesù.
Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore;
discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano d’ucciderlo.
Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele, educato nella rigida osservanza della legge dei padri, e fui zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi;
e perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne,
come me ne son testimoni il sommo sacerdote e tutto il concistoro degli anziani, dai quali avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per menare legati a Gerusalemme anche quelli ch’eran quivi, perché fossero puniti.
Or avvenne che mentre ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, sul mezzogiorno, di subito dal cielo mi folgoreggiò d’intorno una gran luce.
Caddi in terra, e udii una voce che mi disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?
E io risposi: Chi sei, Signore? Ed egli mi disse: Io son Gesù il Nazareno, che tu perseguiti.
Or coloro ch’eran meco, videro ben la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava.
E io dissi: Signore, che debbo fare? E il Signore mi disse: Lèvati, va’ a Damasco, e quivi ti saranno dette tutte le cose che t’è ordinato di fare.
E siccome io non ci vedevo più per il fulgore di quella luce, fui menato per mano da coloro che eran meco, e così venni a Damasco.
Or un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavan quivi rendevan buona testimonianza,
venne a me; e standomi vicino, mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. Ed io in quell’istante ricuperai la vista, e lo guardai.
Ed egli disse: L’Iddio de’ nostri padri ti ha destinato a conoscer la sua volontà, e a vedere il Giusto, e a udire una voce dalla sua bocca.
Poiché tu gli sarai presso tutti gli uomini un testimone delle cose che hai vedute e udite.
Ed ora, che indugi? Lèvati, e sii battezzato, e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome.
Or avvenne, dopo ch’io fui tornato a Gerusalemme, che mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi,
e vidi Gesù che mi diceva: Affrettati, ed esci prestamente da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me.
E io dissi: Signore, eglino stessi sanno che io incarceravo e battevo nelle sinagoghe quelli che credevano in te;
e quando si spandeva il sangue di Stefano tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo, e custodivo le vesti di coloro che l’uccidevano.
Ed egli mi disse: Va’, perché io ti manderò lontano, ai Gentili.
Ma tutto questo ve lo faranno a cagion del mio nome, perché non conoscono Colui che m’ha mandato.
Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque v’ucciderà, crederà di offrir servigio a Dio.
che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità;