Il secondo anno del regno di Nebucadnetsar, Nebucadnetsar ebbe dei sogni; il suo spirito ne fu turbato, e il suo sonno fu rotto.
E il re disse loro: «Ho fatto un sogno; e il mio spirito è turbato, perché vorrei comprendere il sogno».
Ebbi un sogno, che mi spaventò; e i pensieri che m’assalivano sul mio letto, e le visioni del mio spirito m’empiron di terrore.
Allora Daniele il cui nome è Beltsatsar, rimase per un momento stupefatto, e i suoi pensieri lo spaventavano. Il re prese a dire: «Beltsatsar, il sogno e la interpretazione non ti spaventino!» Beltsatsar rispose, e disse: «Signor mio, il sogno s’avveri per i tuoi nemici, e la sua interpretazione per i tuoi avversari!
Faraone a sua volta chiamò i savi e gl’incantatori; e i magi d’Egitto fecero anch’essi lo stesso, con le loro arti occulte.
E i magi d’Egitto fecero lo stesso con le loro arti occulte; e il cuore di Faraone s’indurò ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto.
Daniele rispose in presenza del re, e disse: «Il segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re;
Allora vennero i magi, gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; io dissi loro il sogno, ma essi non poterono farmene conoscere l’interpretazione.