E volgeran le spalle, coperti d’onta, quelli che confidano negl’idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: «Voi siete i nostri dèi!»
Chi è che fabbrica un dio o fonde un’immagine perché non gli serve a nulla?
i quali dicono al legno: «Tu sei mio padre», e alla pietra: «Tu ci hai dato la vita!» Poich’essi m’han voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: «Lèvati e salvaci!»
E dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si levino, se ti posson salvare nel tempo della tua sventura! Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città.
Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno;
ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v’è soffio vitale in loro.
Poiché gl’idoli domestici dicono cose vane, gl’indovini vedono menzogne, i sogni mentiscono e dànno un vano conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché non v’è pastore.
Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl’idoli muti, secondo che vi si menava.