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Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui qualcosa».
E disse a Ghehazi, suo servo: «Chiama questa Shunamita». Quegli la chiamò, ed ella si presentò davanti a lui.
Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: «Il fanciullo non s’è svegliato».
Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: «Chiama questa Shunamita». Egli la chiamò; e com’ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: «Prendi il tuo figliuolo».