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Il settimo anno, Jehoiada mandò a chiamare i capi-centurie delle guardie del corpo e dei soldati, e li fece venire a sé nella casa dell’Eterno; fermò un patto con essi, fece loro prestar giuramento nella casa dell’Eterno, e mostrò loro il figliuolo del re. Poi diede loro i suoi ordini, dicendo: «Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, starà di guardia alla casa del re; un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta ch’è dietro alla caserma dei soldati. E farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l’ingresso. E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escon di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa dell’Eterno, intorno al re. E circonderete bene il re, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; e voi starete col re, quando uscirà e quando entrerà». I capi-centurie eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato; e si recarono dal sacerdote Jehoiada. E il sacerdote diede ai capi-centurie le lance e gli scudi che avevano appartenuto al re Davide, e che erano nella casa dell’Eterno. I soldati, con le armi alla mano, presero posto dall’angolo meridionale della casa, fino all’angolo settentrionale della casa, fra l’altare e l’edifizio, in modo da proteggere il re da tutte le parti. Allora il sacerdote menò fuori il figliuolo del re, e gli pose in testa il diadema, e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero, e, battendo le mani, esclamarono: «Viva il re!» Or Athalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il popolo nella casa dell’Eterno. Guardò ed ecco che il re stava in piedi sul palco, secondo l’uso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa, e dava nelle trombe. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò: «Congiura! Congiura!» Ma il sacerdote Jehoiada diede i suoi ordini ai capi-centurie che comandavano l’esercito, e disse loro: «Fatela uscire di tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso di spada!» Poiché il sacerdote avea detto: «Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno». Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa. E Jehoiada fermò tra l’Eterno, il re ed il popolo il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo dell’Eterno; e fermò pure il patto fra il re ed il popolo. E tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi, il sacerdote Jehoiada pose delle guardie alla casa dell’Eterno. E prese i capi-centurie, le guardie del corpo, i soldati e tutto il popolo del paese; e fecero scendere il re dalla casa dell’Eterno, e giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Joas si assise sul trono dei re. E tutto il popolo del paese fu in festa, e la città rimase tranquilla, quando Athalia fu uccisa di spada, nella casa del re.
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