E Mosè disse a Giosuè: «Facci una scelta d’uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di Dio in mano».
Giosuè fece come Mosè gli aveva detto, e combatté contro Amalek; e Mosè, Aaronne e Hur salirono sulla vetta del colle.
E avvenne che, quando Mosè teneva la mano alzata, Israele vinceva; e quando la lasciava cadere, vinceva Amalek.
Or siccome le mani di Mosè s’eran fatte stanche, essi presero una pietra, gliela posero sotto, ed egli vi si mise a sedere; e Aaronne e Hur gli sostenevano le mani: l’uno da una parte, l’altro dall’altra; così le sue mani rimasero immobili fino al tramonto del sole.
E Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente, mettendoli a fil di spada.
E l’Eterno disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek».
Mosè dunque si levò con Giosuè suo ministro; e Mosè salì sul monte di Dio.
Or l’Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico; poi Mosè tornava al campo; ma Giosuè, figliuolo di Nun, suo giovane ministro, non si dipartiva dalla tenda.
per la tribù di Efraim: Hoscea, figliuolo di Nun;
Tali i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. E Mosè dette ad Hoscea, figliuolo di Nun, il nome di Giosuè.